Desideravo avere dei consigli sulla didattica a distanza per ragazzi di una scuola media…dove le criticità sono molte accentuate.Sicuramente saprete consigliarmi,con le vostre conoscenze,un modo semplice ed efficace di entrare nei cuori dei nostri ragazzi.
A prescindere ringrazio tutti voi per quello che fate per aiutare tutto il comparto scuola. Grazie
Anonimo
Caro Professore,
la ringraziamo per l’apprezzamento e per la fiducia.
Sappiamo quanto voi docenti viviate una situazione complessa, siete chiamati a svolgere una didattica a distanza senza a volte essere messi nelle migliori condizioni per farlo.
Molti suoi colleghi ci scrivono a questo proposito e riteniamo sia importante che condividiate tra colleghi le difficoltà e criticità che trovate, poichè fare gruppo e non sentirsi solo o isolati è molto importante in questo momento.
Detto ciò immaginiamo le criticità del suo lavoro con una fascia d’età di per sè già molto delicata come quella delle medie.
Il consiglio è quello di non essere rigidi in questo momento, nel senso che sappiamo che vi sono dei programmi da seguire e dei compiti da dare, ma in questo momento avere magari l’ansia che tutto fili liscio non aiuta. Quindi bisognerebbe partire dal presupposto che ciò che state facendo è complesso, che voi docenti per primi state imparando nuove modalità e tecniche e perciò è necessario essere indulgenti prima con se stessi e poi con gli alunni.
Sarebbe quindi preferibile al di là della programmazione allacciare o meglio riallacciare una relazione con i propri allievi. Coinvolgerli, far sentire che ci siete che li avete in mente. Anche parlare delle difficoltà o fragilità che sentite come docenti o come persone può essere importante, bisogna trasmettergli verità ma in modo rassicurante.
Quindi può essere un’idea partire da cose più coinvolgenti e “originali”, la condivisione di una canzone, un film, in base alla materia che insegna, insomma qualcosa che li coinvolga e ristabilisca l’idea di condivisione gruppale.
Ovviamente anche tutto ciò che aiuta a farli esprimere su ciò che vivono in questo periodo può essere importante. E’ inutile accanirsi quindi su una verifica o una spiegazione se capite che hanno la testa da un’altra parte; e poiché anche noi adulti possiamo verificare quanto sia difficile in questo periodo concentrarsi o mettere da parte le preoccupazioni bisogna pensare che per i nostri ragazzi può essere maggiormente complesso proprio l’età in cui si trovano ed anche per l’assenza di socialità che per loro è fondamentale.
Il vostro lavoro ha in questi giorni un’importanza ed un valore più grande del solito, sappiamo che è difficile ed a volte frustrante, ma in questo momento siete chiamati come categoria a mantenere viva la nostra scuola. Avete il mandato di continuare ad essere un punto di riferimento per i vostri allievi. Ed allora bisogna prendere il meglio che questa posizione può offrirvi: coinvolgere i ragazzi, far sentire la vostra presenza, essere gli adulti che contengono e spiegando il mondo, anche quando sembra un mondo complicato
Un caro saluto e buon lavoro!
La lasciamo con una frase di Hannah Arendt che ci sembra appropriata per il momento:
“L’insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruirne altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo si assume la responsabilità.
Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti
della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo!”